MORALE E POLITICA

Martin Buber (1878-1965)

filosofo e pensatore, elabora un concetto di comunità partendo dalla riflessione sul rapporto uomo-natura-storia e la connessione tra fondamento religioso ed esigenza etica del socialismo.

Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.

Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.

Leonhard Ragaz (1868-1945) teologo, socialista e pacifista svizzero

Uno dei fondatori del Socialismo cristiano. Costituisce un importante punto di riferimento del movimento socialista non marxista.
« Cristo è più grande del cristianesimo, ed è diverso dal cristianesimo.
Dio può essere là dove la religione non è, e può non essere là dove la religione è.

Egli è presente dove è fatta la sua volontà in verità, libertà, umanità e amore, nella giustizia del suo Regno. Dio odia il credo, odia la teologia, odia l’erudizione dei dottori della Legge, odia la pietà, odia il culto dove non è fatta la sua volontà nella giustizia, ma è presente dove è fatta la sua volontà anche se egli non è conosciuto o nominato.

Dio si serve dei non credenti per giudicare i credenti, si serve dei pagani per svergognare i cristiani. Non il cristianesimo, ma il Regno, e nel Regno l’uomo. »

(Leonhard Ragaz)

1) Silone a S. Tas
Sul tentativo dei socialdemocratici e comunisti di mascherare con una sorta di empirismo antifascista lo sbando in cui si è trovato il socialismo internazionale, dopo la disfatta della democrazia tedesca e la degenerazione burocratica dei Soviet. Individua nello spaventoso impoverimento intellettuale del socialismo e non nella disfatta materiale inferta dal fascismo, la vera causa della sua debolezza. Giudica l’azione dei nuovi gruppi socialisti più importante delle vittorie tattiche dei vecchi quadri socialisti e comunisti, vede perciò con simpatia la fondazione della casa editrice di Tas e il tentativo di cercare nella riflessione, il rinnovamento del socialismo di cui l’umanesimo socialista si fa interprete.
Non gli è chiaro che cosa Tas intenda per èlite e perché considera gli operai incapaci di far parte di un èlite socialista e gli dice che su questo argomento egli, in autunno, scriverà un saggio.
Zurigo, 4 maggio 1937
Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.

2) Tas a Silone
In risposta alla lettera di Silone del 4 maggio, condivide pienamente il suo giudizio sul
socialismo contemporaneo e la sua povertà intellettuale, che comporta: una mancanza
di probità, di coraggio intellettuale, come di eccessi isterici sotto forma di fedeltà al partito o alla patria socialista, tali da scoraggiare le migliori intelligenze ad avvicinarsi a questo movimento, moralmente e materialmente superato. A tale proposito, riferisce che in Olanda una minoranza di giovani intellettuali, che vedono in Roland Holst la guida di questo movimento, sono alla ricerca dei sentimenti generosi ed eroici che mancano nel socialismo tradizionale. Spiega cosa intende per élite socialista e che cosa intende per rapporto tra élite e proletariato e sul ruolo degli intellettuali. Gli chiede se vuole collaborare a titolo gratuito al periodico De Nieuwe Kern che annovera fra i collaboratori Willi Schlamm.
Amsterdam, 15 maggio 1937
Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.

3) Tasca a Silone
Ha letto la sua intervista pubblicata in Mondo, quello che dice sull’etica socialista
corrisponde alle proprie convinzioni risalenti al 1934, quando sosteneva che l’idea e
la volontà di giustizia sono il punto di partenza del movimento socialista. Crede che l’originalità del socialismo risiede nell’avere introdotto l’idea del limite alle forze economiche e che il limite per il socialismo è rappresentato dall’uomo. L’uomo, come afferma Silone, viene prima della natura e della tecnica industriale, cosa che pare
avvicinare la rivoluzione cristiana a quella socialista.
Sta preparando una rivista
mensile dove sviluppare queste idee, una rivista socialista, ma aperta a tutte le eresie.
Parigi, 31 marzo 1940
Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.