IGNAZIO SILONE (1900 -1978)
pseudonimo di Secondino Tranquilli nasce a Pescina (L’Aquila) il 1° maggio, figlio di un piccolo proprietario terriero e di una tessitrice.
Frequenta il ginnasio nel seminario della diocesi.
A quindici anni rimasto senza genitori e senza casa a causa del terremoto, prosegue il liceo presso un istituto religioso di Reggio Calabria.
Non continua gli studi, e tra i 17 e i 18 anni si trasferisce a Roma, ove s’immerge del tutto nella lotta politica.
Tra il 1919 e il 1921 diviene membro della segreteria dell’Unione socialista romana, della redazione dell’Avanti!
e dirige L’Avanguardia, il settimanale dei giovani socialisti.
Nel 1921 partecipa alla fondazione del Partito Comunista d’Italia come rappresentante della Gioventù Socialista; diviene quindi dirigente dell’Organizzazione giovanile comunista e poi del Partito.
Nel 1922 si trasferisce a Trieste come redattore del quotidiano Il Lavoratore. Membro della direzione del Partito Comunista, tra il 1921 e il 1927, compie diverse missioni sia in Russia che in altri paesi europei.
Nel maggio del 1927 si reca insieme con Togliatti a Mosca per partecipare alle riunioni del Komintern che portano alla condanna e all’espulsione di Trotsky e Zinov’ev. Silone si oppone all’espulsione dei due e lascia il Partito Comunista d’Italia nel 1930.
Esule si stabilisce in Svizzera dove rimane fino all’autunno del 1944 e per dieci anni non si occupa più di politica attiva dedicandosi all’attività letteraria.
Nel 1932 fonda la rivista in lingua tedesca Information che dirige fino al 1934. Nel 1936 fonda, con Egidio Reale e Gina Lombroso Ferrero, Le Nuove Edizioni di Capolago.
Agli inizi degli anni ’40, Silone torna all’attività politica dirigendo in Svizzera il Centro Estero del Partito Socialista. Dirige il quindicinale socialista L’avvenire dei Lavoratori.
Le autorità elvetiche, per non complicare i rapporti con il governo italiano, lo fanno rinchiudere prima nel carcere di Zurigo, poi nei campi d’internamento a Baden e a Davos.
Nel 1944 rientra in Italia e si stabilisce a Roma dove sposa l’irlandese Darina Elisabeth Laracy conosciuta qualche anno prima in Svizzera.
Dal 1945 al 1946 dirige I’Avanti!. Nello stesso anno 1946 viene eletto all’Assemblea Costituente per il PSIUP in Abruzzo. Nel 1947 fonda Europa Socialista che dirige fino al 1949. Nel 1951 anima l’Associazione Italiana per la Libertà della Cultura.
Abbandonata del tutto l’attività politica nel 1956 fonda e dirige, con Nicola Chiaromonte, la rivista Tempo Presente.
II 18 Agosto 1978, dopo una lunga serie di malattie, Silone muore in una clinica a Ginevra.
LE OPERE
Fontamara, primo romanzo di Silone, viene scritto in Svizzera all’età di 30 anni, in un periodo di grande travaglio spirituale e sofferenza fisica. Ambientato, dice Silone, in un’antico e oscuro luogo di contadini poveri situato nella Marsica, durante i primi anni della dittatura fascista, assurge ad emblema della condizione di oppressione e di ingiustizia sociale che grava sui poveri in ogni parte del mondo.
Viaggio a Parigi, raccolta di 5 racconti: Viaggio a Parigi, Simplicio, La Volpe, Letizia, Don Aristotile. La prima edizione viene pubblicata in lingua tedesca a Zurigo nel 1934. Dalla nota editoriale della prima edizione si legge: Fame e amore, fede e morte sono i quattro motivi fondamentali su cui Silone intesse i suoi racconti …
Il Fascismo, saggio sulla dittatura fascista, la sua genesi e la sua affermazione. Finito di scrivere nel 1931 viene pubblicato, nel 1934, a Zurigo in lingua tedesca.
Pane e vino, pubblicato nel 1937, esce in Italia nel 1955 con il titolo definitivo di Vino e pane. Insieme a Il seme sotto la neve è il romanzo di Pietro Spina, dove, dice Silone: ho rappresentato i conflitti spirituali di un rivoluzionario in cui si agitano tutti i problemi della sua epoca.
Scuola dei dittatori, dialogo politico in cui Silone, come scrive Geno Pampaloni: riassume […] la sua esperienza sulle origini e la natura delle dittature contemporanee. L’opera apparsa in tedesco nel 1938 a Zurigo, è pubblicata in italiano nel 1962 con un testo riveduto e corretto.
Mazzini, saggio storico sul personaggio risorgimentale, pubblicato nel 1939, in inglese con il titolo The Living Thoughts of Mazzini. Il diplomatico e uomo politico Carlo Sforza, in una lettera inviata a Silone, nell’agosto del 1939, gli dice di aver letto con molto interesse il saggio e che certi concetti mazziniani sono presenti anche nella discussione politica odierna.
Il seme sotto la neve, scritto tra il 1939 e il 1940, pubblicato in Italia nel 1950, con ancora al centro la figura di Pietro Spina. Silone del suo romanzo dice: forse è il mio libro più importante, l’unico di cui talvolta oso rileggere dei brani. Silone dedica il romanzo a Darina.
Ed egli si nascose, riduzione teatrale del romanzo Pane e vino. Esce a Zurigo, in prima edizione, nel 1944.
Una manciata di more che Nicola Chiaromonte, leggendo in anteprima, in una lettera del 9 marzo 1952, definisce: una bella e forte storia, la più solida forse di tutte quelle che hai finora raccontate, è il romanzo che descrive la vita politica ed economica dell’Italia meridionale dopo la liberazione e il problema personale di un funzionario comunista deluso dal partito.
Il segreto di Luca, una grande e delicata storia d’amore ispirata ad un avvenimento di cronaca nera di fine ‘800, i cui documenti processuali, riguardanti il protagonista Francesco Zauri, Silone ricerca nell’Archivio di Stato dell’Aquila.
Il Dio che è fallito, volume collettivo uscito a Londra con il titolo The God that failed. Six studies in communism, contiene le testimonianze degli intellettuali ex comunisti: Arthur Koestler, Richard Wright, André Gide, Louis Fischer, Stephen Spender. Il contributo di Silone è intitolato Uscita di sicurezza.
La volpe e le camelie, l’unico romanzo di Silone non ambientato in Abruzzo e dedicato a Marcel Fleischmann suo mecenate ma soprattutto amico che lo aveva accolto nella sua casa di Zurigo. Il romanzo che Silone, in una lettera a Richard Lewis del 24 giugno 1960, definisce lo sviluppo di un breve racconto pubblicato nel 1934, narra le vicende di una famiglia del Canton Ticino impegnata nell’attività clandestina di aiuto ai fuorusciti italiani durante il fascismo.
Uscita di sicurezza, pubblicato nel maggio del 1965, raccoglie, oltre al saggio Uscita di sicurezza d’impronta decisamente autobiografica, interventi, conferenze e ricordi. Nel settembre dello stesso anno, riceve il premio Marzotto.
L’avventura d’un povero cristiano, pubblicato nel marzo 1968 vale a Silone i premi Moretti e Campiello conferiti entrambi nel 1968 e il Campiello d’oro dei Vent’anni conferitogli postumo nel 1982. E’ il romanzo di Celestino V, un Celestino ben diverso da quello che si vuole descritto da Dante, un Celestino che con coraggio non tradisce la fede e non si sottomette ai potenti, un esempio di fede e di Chiesa delle origini.
Severina, pubblicato postumo nel 1981, è l’ultimo romanzo di Silone, la cui definitiva stesura e pubblicazione è stata curata dalla moglie Darina. Secondo Pampaloni, Silone segna con Severina un’altra tappa della sua avventura di un povero cristiano; è la storia di una suora abruzzese che in una faticosa ricerca di una nuova identità, delusa dalla Chiesa, abbandona l’abito religioso.