PANE E VINO

1937

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Vedendo in questo modo le cose aiuto a capire come il fascismo sia stato possibile, come abbia potuto manifestarsi finora, come abbia potuto portare a termine la guerra d’Abissinia, come abbia potuto mandare 40 e 100 mila volontari in Spagna.

Lettera di Silone a Salvemini

1) Gaetano Salvemini a Silone
Ha ricevuto l’edizione italiana di Pane e vino, gli è piaciuto molto di più di Fontamara perché in esso il narratore è diventato più umano, più plurilaterale, meno legato ad una determinata dottrina politica. Critica però, il ritratto che, anche in Pane e vino, fa dei contadini meridionali che appaiono stupidi e quindi bisognosi delle catene del fascismo, mentre essi sono solo ignoranti, ma non stupidi.
Lo prega, considerandolo un artista ed un socialista di sicuro avvenire, oltre che la massima forza antifascista, di voler guardare ai contadini italiani rendendo loro giustizia.
(Cambridge), 20 ottobre 1937
Fondazione di Studi Storici “F. Turati”, Fondo Ignazio Silone, serie I Corrispondenza, fasc. 3, busta1.

2) Silone a Gaetano Salvemini
Risponde, con ampie argomentazioni, alle osservazioni avanzate da Salvemini su Pane e vino.
Dice che i contadini, conosciuti da Salvemini prima della guerra, erano, una volta, prevalenti anche nella campagna abruzzese, ma nella Marsica questa specie di contadini è stata, se non distrutta, almeno decimata dai seguenti flagelli, verificatisi uno dopo l’altro nello spazio di dieci anni: il terremoto, la guerra, il fascismo, la chiusura dell’emigrazione verso l’America. Ognuno di questi flagelli meriterebbe un commento a sé. Per es., i danni del terremoto sarebbero stati limitati se poi non fosse venuto il Genio Civile, la cui organizzazione camorristica e maffiosa, dopo 22 anni dal terremoto continua i suoi affari d’oro. […] Vi erano certamente, in Italia, prima del fascismo, varie centinaia di migliaia di contadini abbastanza progrediti e che il fascismo ha sottomessi, disorganizzati, demoralizzati, avviliti e ricondotti al livello dei contadini più arretrati, ed è veramente peccato che nessuno abbia scritto qualche cosa di leggibile e di vivo […]
2 novembre 1937
Fondazione di Studi Storici “F. Turati”, Fondo Ignazio Silone, serie I Corrispondenza, fasc. 3, busta1.

3) Silone, la moglie Darina, Gaetano Salvemini …
Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.