TRA SOCIALISMO E COMUNISMO

Tranquilli (applausi):

“compagni, io vi porto il saluto breve ed entusiastico della Federazione giovanile socialista. I destini della gioventù operaia e contadina sono strettamente legati a quelli di tutto il proletariato; questo Congresso è anche il nostro congresso: perciò alle discussioni preparatorie la gioventù comunista italiana ha partecipato con grande fervore, manifestandosi nella sua grande maggioranza favorevole oggi alla Terza Internazionale, domani al Partito comunista, che uscirà da questo Congresso (applausi da parte dei comunisti, commenti animati).
Compagni, oggi la gioventù operaia e contadina di tutto il mondo ricorda il grande campione dell’Internazionale giovanile Carlo Liebknecht. L’anno scorso la gioventù russa, per ricordare Carlo Liebknecht, a Mosca, davanti al Kremlino, bruciò il fantoccio Scheidemann; quest’anno la gioventù socialista italiana chiede ai rappresentanti comunisti di bruciare il fantoccio dell’Unità (applausi da parte dei comunisti, rumori vivacissimi)”.

Resoconto stenografico dell’intervento di Silone al XVII Congresso Nazionale del PSI

“Al congresso di fondazione del Partito Comunista Italiano (Livorno 1921) io espressi l’adesione di gran parte della gioventù socialista, di cui facevo parte dal 1918. L’orientamento della gioventù socialista italiana, fin dal tempo della guerra, era stato così decisamente critico verso la socialdemocrazia riformista, che quell’atto non suscitò alcuna sorpresa. Non è però facile descrivere che cosa fosse allora la coscienza politica della maggioranza di noi; lo stesso termine di coscienza politica è eccessivo, per la prevalenza di elementi psicologici primitivi.
Eravamo semplicemente in rivolta contro tutto e tutti.
Ciò che sublimava le tendenze infantili e nevrotiche della nostra ribellione era l’immensa speranza accesa dalla Rivoluzione russa”.

Uscita di sicurezza

“Al congresso di fondazione del Partito Comunista Italiano (Livorno 1921) io espressi l’adesione di gran parte della gioventù socialista, di cui facevo parte dal 1918. L’orientamento della gioventù socialista italiana, fin dal tempo della guerra, era stato così decisamente critico verso la socialdemocrazia riformista, che quell’atto non suscitò alcuna sorpresa. Non è però facile descrivere che cosa fosse allora la coscienza politica della maggioranza di noi; lo stesso termine di coscienza politica è eccessivo, per la prevalenza di elementi psicologici primitivi.
Eravamo semplicemente in rivolta contro tutto e tutti.
Ciò che sublimava le tendenze infantili e nevrotiche della nostra ribellione era l’immensa speranza accesa dalla Rivoluzione russa”.

Uscita di sicurezza

1) L’Avanguardia – Giornale della Gioventù Socialista Italiana del 20-21 luglio 1919. Tranquilli (Silone),  direttore del settimanale, firma l’articolo Campane a festa.

2) L’Avanguardia – Giornale della Gioventù Socialista Italiana del 23 gennaio 1921, con l’intervento di Tranquilli (Silone) al Congresso socialista di Livorno.

3) Appello di Secondino Tranquilli (Silone), direttore dell’Avanguardia, per una mobilitazione contro l’aumento delle tasse scolastiche, promossa dalla Federazione giovanile socialista.
(novembre 1920)
Archivio di Stato russo per la storia sociale e politica, Mosca.

4) Secondino Tranquilli (Silone) informa Amadeo (Bordiga) sul Congresso giovanile (comunista) in cui tutti i giovani hanno votato l’adesione al nuovo partito comunista. (Fiume), 15 novembre 1921
Archivio di Stato russo per la storia sociale e politica, Mosca.

5) Informazioni su agenti in missione all’estero. (Mosca, 1921)
Archivio di Stato russo per la storia sociale e politica, Mosca.

6) Secondino Tranquilli (Silone). Berlino, 25 gennaio 1922.
Archivio Silone, Centro Studi I. Silone, Pescina.

7) Scheda biografica della Prefettura dell’Aquila sul comunista Secondino Tranquilli (Silone).
L’Aquila, 16 maggio 1925.
Archivio Centrale dello Stato, Roma, Ministero dell’Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, Casellario Politico Centrale, b. 5195.

8) Monumento per la Terza internazionale di Vladmir E. Tatlin.